Ecco il programma degli incontri di coprogettazione per la rigenerazione urbana

Ci troveremo a progettare con voi cittadini direttamente nelle strade cittadine (tempo permettendo). Vogliamo in questo modo rendere ancora più evidente il fatto che il progetto sta a valle di tutto il lavoro fatto con voi camminando, parlando, ascoltando e disegnando.

Una volta tanto non venite consultati alla fine di un processo di progettazione, ma all’inizio. La difficoltà infatti non è solo cercare di costruire un progetto ricco, che medi i conflitti ed esalti gli accordi, ma anche cercare di capire e far capire la complessità di un processo/progetto che impegnerà la comunità per diverse decine di anni e che avrà bisogno di ingenti risorse.

Iniziano i laboratori di progettazione nelle piazze del comune

Il comune di Volpago del Montello è composto da quattro principali frazioni, Santa Maria della Vittoria, Volpago, Venegazzù e Selva del Montello. Queste frazioni e le borgate minori interagiscono in modo diverso con la polveriera. Anche per questo abbiamo previsto comunque di aprire i tavoli di partecipazione in tutte e quattro le frazioni nella speranza di costruire una proposta di recupero condivisa e articolata.

I primi risultati

Circa duecentocinquanta visitatori e circa 5000 fotografie del patrimoni contenuto nel recinto. E’ stato particolarmente bello accompagnare delle persone che avevano vissuto in quei luoghi prima che il demanio militare li espropriasse. Da allora non avevano più visto i luoghi natali e i resti di campi e case. Sentire la loro descrizione permetteva di percepire come quello che sembrava un logo selvatico un tempo era coltivato in modo intensivo.

Le mappe per la ricognizione

Per la campagna fotografica abbiamo costruito un reticolo che ha diviso la polveriera in quattro settori, a loro volta definiti da venticinque quadrati. I fotografi avevano poi il compito di costruire delle cartelle che corrispondenti al quadrato, ma qualche volta è stato complicato decidere la posizione della foto scattata “a occhio”. Spero nessuno ce ne vorrà male. In realtà ci interessava di più dare il senso della qualità di edifici e spazi più che pensare di ricostruire i luoghi con estrema precisione. Oltre a questo ci interessava testare il diverso carattere “fotografico” dei partecipanti verificando che anche sullo stesso luogo si fotografano cose del tutto diverse. Ecco i quattro settori.

Tutti esploratori

La prima uscita in polveriera ha reso evidente l’interesse che i cittadini hanno nei confronti di questo compendio ex-militare che non conoscono pur considerandolo già come un bene comune. Nelle due giornate siamo riusciti a dividere i visitatori in quattro gruppi alla mattina e quattro al pomeriggio. A ogni gruppo è stato affidato un quadrante che corrisponde a un quarto del recinto. Una ventina di partecipanti hanno regalato all’amministrazione comunale e alla comunità le loro fotografie in modo che chiunque posa visitare la polveriera in modo virtuale fino a che non si arriverà a una forma di accesso più libero e organizzato.

Porte aperte in polveriera

Dopo gli incontri si è deciso di provvedere a una sommaria pulizia delle strade e del recinto della polveriera per procedere a un censimento fotografico del patrimonio. Non ci sono le risorse per compiere un rilievo di dettaglio dei luoghi e dell’ottantina di edifici presenti all’interno del recinto. La scelta di pervenire per ora a un riconoscimento degli oggetti e degli ambienti contenuti nel recinto. L’intenzione è quella di di costruire dei gruppi accompagnati composti da almeno una quindicina di persone invitate a regalare le loro fotografie per alimentare questo sito.

Ultimo incontro sui temi della rigenerazione delle aree militari dismesse

Il terzo incontro sulla Polveriera di Volpago rende conto di una lettura generale su processi simili in atto in Europa. Federico Camerin illustrerà cosa sta accadendo in Italia, ma anche in Germania rendendo evidenti le difficoltà che ci sono nel rigenerare questi luoghi. Matteo Basso, invece, renderà conto di una prima indagine promossa sul territorio del Montello. Indagine che ha permesso al giovane ricercatore dello IUAV di incontrare i principali portatori di interesse della zona del Montello e di cogliere le aspettative che hanno sul recupero di quest’area.